lunedì 3 febbraio 2025

Quindi, ci posti? Via Teodolfo Mertel 50 - 00167 Roma

E' un bel venerdì romano. Da tanto tempo tenevo a tiro questo locale, le recensioni tutte eccellenti. E poi è soprattutto enoteca e questo non fa che attrarre ancora di più la mia attenzione. Da casa sono poco più di 20 minuti a piedi. E la cosa è molto positiva, così si può degustare vino con più tranquillità. Jacopo arriva davanti al locale direttamente dalla palestra e ci anticipa di qualche minuto. Ho prenotato per le 20.30. Entro e subito si respira una bella aria e il tutto verrà confermato a fine serata. L'arredamento è enogastronomico, la musica in sottofondo piacevole. Ma, soprattutto, sono molto simpatici e competenti i due titolari. Ci accomodiamo al nostro tavolo e dopo un pò chiediamo quali sono le prelibatezze del locale. Prima di tutto ci viene consegnata la lista dei vini.
Qualcosa di superlativo ci aspetta, ma torniamo a noi. Il menù è dietro le mie spalle, cioè scritto alla lavagna. Le pietanze sono basate tutte sui salumi, formaggi e piccole chicche gastronomiche che accompagnano. Sono tutti prodotti di qualità superiore, il Provolone del Monaco , quello usato per la pasta alla Nerano, è uno di questi. la nostra scelta sarà su un antipasto misto  per due e due porzioni di crostoni, che alla fine diventeranno tre. Da bere, dopo breve scambio di opinioni con Jacopo, dato che Carla ha scelto una birra artigianale ambrata,  abbiamo deciso di scegliere un Morellino di Scansano, della cantina Roccapesta del 2022. Il locale è una piccola bomboniera, appunto quindici posti circa. Ma ci si sta troppo bene, soprattutto quando arrivano le pietanze. L'antipasto  misto per due, che va bene anche per tre, è una piccola opera d'arte. Tutti prodotti che hanno una loro storia, una storia di alta qualità. Un bel prosciutto di Parma stagionato 36 mesi, un salame spagnolo di qualità, il provolone del Monaco, una pancetta al tartufo oltre ad altri prodotti. E insieme vengono adagiate due confetture. Con il vino che abbiamo ordinato, il sapore viene esaltato ancora di più.
I due crostoni arrivano poco dopo, due belle porzioni uno era con prosciutto cotto, carciofini atigiasnali e senape al miele  e l'altro ben farcito con mortadella e burrata di bufala A questo punto noi due eravamo sazi, ma Jacopo dopo la palestra era ancora affamato, per cui ha scelto il crostone che è il punto di forza del locale, quello più richiesto e che non può mai mancare, cioè con tonno, aglio nero e pomodori secchi. Forte della nostra nota idiosincrasia nei confronti dell'aglio, il crostone se lo è mangiato solo lui, senza alcun assaggio esterno. I titolari, Alessandra e Alessandro, sono simpaticissimi. Prima di iniziare questa avventura , avevano una enoteca a Monteverde, proprio sulla via dove abitano i Franchetti. Il mondo è piccolo e Roma ancora di più. Rimane un piccolo spazio per il dolce, optiamo per un tortino  caldo al cioccolato. E ora inizia la musica seria, tipo il concerto a Vienna di Capodanno. Jacopo chiede un distillato e qui si apre il mondo. Alessandro gli parla del Gin e lui va in brodo di giuggiole. Ce ne sono moltissimi, tutti molto apprezzati da chi ne capisce, cosi un gin tonic è la logica conseguenza. Carla va su un rhum ed io su un amaro prodotto in Calabria, l'amaro Eroico. Ma siamo solo all'inizio, perché arrivano una serie di assaggini tra cui un nocino artigianale, whisky giapponese e altro ancora. Tra un bicchierino e un altro, ho avuto l'opportunità di visitare la cantina, spettacolo allo stato puro. E tanta ma tanta qualità, con bottiglie  anche anche per i più esigenti. Qui ci troviamo nel tempio della cultura enologica, ogni etichetta  nasconde un territorio e ogni sorso è un viaggio alla scoperta di tradizioni e sapori unici. E' possibile bere al calice anche un  Sassicaia, cosa non usuale.  Ci vedremo molto presto.

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