venerdì 27 settembre 2024

La Francia 2024 - Montpellier e i suoi dintorni

 Lo spostamento da Marsiglia verso Montpellier è stato pieno di imprevisti, che si possono anche chiamare con "disattenzione al codice della strada". Ma andiamo con ordine. Martedi 20 Agosto, prima di partire da Marsiglia direzione Montpellier, perlustriamo per l'ultima volta la città, prendendo il tram, perché io dovevo acquistare la tazza da Starbucks. La fortuna ha voluto che in offerta ci fosse sia quella di Marsiglia che quella di Montpellier. Però prima di dirigersi verso il capoluogo della regione Languedoc-Roussilon, sosta d'obbligo per acquisti presso lo store ufficiale del Marsiglia calcio. Dato che la macchina era con le valigie e altre cose in evidenza, decidiamo di darci il cambio per non lasciare l'auto incustodita, per cui siamo andati due per volta. Ma non avevamo realizzato di essere in una zona  a tariffazione , cosi appena rientrati in Italia, è arrivata la multa. Importo della stessa abbastanza esiguo, cioè 12,60 euro. Purtroppo 35 se li è presi la società di noleggio Enterprise, per  la pratica burocratica. Finalmente si parte, la nostra tappa intermedia è Aigues-Mortes, un piccolo borgo medievale che sembra un gioiello. E' circondato da una grande
cinta muraria. Quel giorno faceva un caldo incredibile, era l'ora di pranzo e la fame stava prendendo il sopravvento. Il calo glicemico di Carla era dietro l'angolo. Molti ristoranti stavano chiudendo per la pausa pomeridiana, così alla fine siamo andati al primo che ci è capitato. Solo successivamente abbiamo scoperto che su Tripadvisor era l'ultimo ristorante del luogo in classifica. Il suo nome servirà ad altri per evitarlo, cioè Les Capucins. Ancora oggi lo ricordo con dispiacere. Il borgo è veramente bello, vale la pena giralo. Ci troviamo nella regione dell'Occitania e il terreno paludoso su cui sorge, grazie ad una serie di canali, arriva fino al mar mediterraneo. Il più famoso di questi canali è Grau-du-Roi, famoso per il suo ponte mobile che permette il passaggio dei treni, ma soprattutto, per un volo carpiato con doppio avvitamento sull'asfalto da parte di Franchino (ma di questo ne parleremo in seguito).  E' questa la zona del famoso Vin de Sable, cioè vigneti che attecchiscono nel terrena sabbioso e questo da luogo ad un vino color salmone e con un gusto molto aromatico. Lo abbiamo provato, ma non ci
ha colpito particolarmente, magari non ci capiamo molto al riguardo. Riprendiamo il nostro viaggio e finalmente arriviamo alle porte di Montpellier. Navigatore alla mano, cerchiamo il nostro appartamento che si trova a  8 Rue de Chapeau Rouge. In pieno centro storico e con nessuna possibilità di arrivare in macchina per scaricare i bagagli. E qui succede qualcosa di imprevisto. Mentre cercavamo il nostro indirizzo, la polizia a causa di un problema con un mezzo rimasto in mezzo alla strada,  ci intima di immetterci in una strada percorsa  solo da tram. Appena ci immettiamo ci viene incontro una persona e ci dice che li non si può passare, subito dopo un'altra ci dice di fermarci, perché più avanti c'è una buca fatta appositamente per evitare il passaggio delle auto. Nella nostra direzione  arriva il tram, ci spostiamo nella corsia opposta e ne arriva un altro. Attimi di panico, ma la freddezza di Franchino ha permesso a tutti noi di uscire indenni da questa spiacevole situazione. Con il poliziotto che continuava a dare le stesse informazioni  stradali sbagliate  anche ad altri. Dopo un pò di peripezie arriviamo al nostro appartamento Le Petit Corum HH, che si trova proprio nei pressi del centro congressi omonimo. Esperienza più che negativa, basta leggere la
recensione che ho lasciato su Booking. La sera la passiamo nei vicoli della città, piena di giovani e a volte ci sentiamo quasi fuori luogo, siamo i famosi boomer. Ceniamo presso Chex Valou Le Souris Dansant. Niente di che, non lascia in noi la voglia di tornare anche nella sere successive. Il giorno successivo ci aspettano Sete e Bouzigues, per la nostra mangiata di ostriche. Ricca colazione presso Station Sucree, cappuccino in tazze enormi e pasticceria molto interessante. Piccola passeggiata per Montpellier, passaggio all'ente del turismo e poi via verso mete molto interessanti. Sete è la prima, località nota , soprattutto, per la sua Tielle. Che altro non è che la famosa tiella di Gaeta, rivisitata. Tiella che arrivò nei primi anni trenta da quelle parti, grazie all'emigrazione di pescatori di Gaeta in quel luogo. Oggi è facile mangiarla, come

abbiamo fatto noi, nel mercato Les Halles Centrales. E' molto buona e ed è veramente molto simile alla tiella originale. Ma andiamo con ordine, perché nel tentativo di parcheggiare la macchina nel parcheggio adiacente la cittadina, abbiamo avuto un piccolo diverbio con un energumeno di nazionalità francese. Vabbè una piccola digressione in lingua originale. Iniziamo a conoscere questa cittadina camminando lungo le sponde del Canal du Midì. E' detta anche la Venezia della Linguadoca. Infatti i ponti e calli la rendono abbastanza simile. Un giro per il quartiere Haut è d'obbligo, prima di arrivare al Les Halles. Qui, grazie alla perseveranza di Franco, abbiamo alla fine trovato un tavolino per quattro. La sua tattica consiste nel mettere pressione a coloro che rimangono seduti al tavolo dopo aver finito di consumare il pasto. E' quasi sempre vincente. Abbiamo fatto una discreta  mangiata di ostriche, tielle e altre prelibatezze, accompagnate da un calice di bianco. Il pomeriggio prosegue la visita  presso il quartiere de la Ponte Courte, un piccolo angolo di pescatori e gatti, anche se alla fine

non ce ne sono molti di gatti. Però ci sono alcuni scorci che sono da cartolina. Sete è anche murales, ce ne sono  tanti,  di tutte le misure e che evocano storie e culture diverse. Ma ora il nostro sguardo è  soprattutto rivolto verso Bouzigues e le sue ostriche. Nei nostri ricordi avevamo Cancale, viaggio del 2022. Qui è un pò diverso, non ci sono le capanne o i piccoli produttori che ti fanno accomodare e degustare. Comunque ci accomodiamo da Chez La Tchepe. Prendiamo 24 ostriche, Francesca ne assaggia un paio, il resto sono per Franco e per il sottoscritto. Carla neanche le vuole vedere. Buone, molto più salate di quelle mangiate al mercato a pranzo. Infatti il burro e il limone sono serviti per ammorbidire il sapore. Insomma buone, ma quelle del 2022 in Bretagna più buone. La sera cena leggera, infatti abbiamo preso le crepes, in un locale molto carino a Montpellier, si chiama Froment & Sarrasin Creperie. Sicuramente da pubblicizzare. Anche oggi siamo sui 18 chilometri, ma ormai non ci facciamo più caso. E domani, dopo una notte con materasso portato dal piano superiore al salone per il troppo caldo, ci dirigiamo verso la spiaggia dell'Espiguette e Le Grau Du Roi . La colazione la facciamo al Cafè de la Vieille Porte, che
si trova presso una delle porte della città. Colazione molto semplice, ma con un caffè bevibile. E poi hanno i loro croissant... Si parte per la nostra giornata di mare verso La Plage dell'Espiguette. Prima però facciamo una piccola sosta a Le Grau du Roi, per prendere qualcosa per pranzo e fare rifornimento. Nel frattempo noi maschietti ci prendiamo un caffè  presso La Brasserie Midi Cafè. Torneremo qui nel pomeriggio. Con la macchina arriviamo nei pressi del Faro dell'Espiguette e qui c'è un parcheggio a pagamento, mi sembra che si paghi 8 euro per tutto il giorno. Con una breve passeggiata attraverso le dune  si arriva a La Plage. Arrivati c'è un piccolo chiosco che affitta anche lettini, ma noi siamo duri e puri  e preferiamo stare con i teli sulla sabbia, perché ci piace soffrire (vero Francesca???). Il mare non è nulla di che, però questa immensa distesa di dune a perdita d'occhio, è semplicemente stupenda. Arrivando in spiaggia, sul lato sinistro dopo un pò si incontra la zona nudisti, noi siamo andati a destra. Poi qualcuno ha deciso di fare una passeggiata a sinistra, ma Franco ed io siamo rimasti a controllare le borse. Finito il periodo in spiaggia, con una certa solerzia ci dirigiamo verso Le Grau. Trovato parcheggio e, mentre con Francesca ero intento ad inserire le monetine nel parcometro, vediamo alle nostre spalle, con la coda dell'occhio, un tuffo carpiato con doppio avvitamento e salto mortale di Franchino, che cade con una certa agilità sul marciapiede. Si rialza prontamente e con fare guascone aggiunge "Tuttapposto!". Un rapido giro per la cittadina, poi ci fermiamo a fare la spesa perché stasera abbiamo deciso di cenare a casa. Un congruo e sostanzioso apericena, di quelli molto importanti. Per l'occasione abbiamo comprato anche un Armagnac. Rientrati a Montpellier ci immergiamo nei vicoli della città, in tutta la sua allegria e gioventù. Domani si va in direzione Narbonne. Ma quello è un altro capitolo di questo stupendo viaggio.

giovedì 26 settembre 2024

Gli Oratori del Celio - Roma

E' un sabato mattina, nei giorni precedenti è piovuto parecchio. Oggi c'è un bel sole, bisogna approfittare della bella giornata. Perché non andiamo a vedere gli Oratori del Celio? Detto e fatto. Prendiamo la macchina, il traffico non è elevato e in circa 30 minuti arriviamo nei pressi del Celio, precisamente davanti Villa Celimontana. Parcheggiamo e comunque prendiamo un giacchetto perché l'aria è ancora un pò fresca. Passiamo davanti alla Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella, conosciuta ai più semplicemente come Navicella. E' eccezionalmente aperta, anche se si può vedere solo da fuori. Gli interni sono spettacolari, purtroppo la si può visitare solo se ti sposi o sei uno degli  invitati. Da li prendiamo una piccola strada pedonale che ci porta alla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, altro capolavoro da visitare assolutamente, fortunatamente questa l'avevamo vista  in un'altra occasione. Ci soffermiamo un attimo in zona e vediamo una ragazza con due turisti che sembrano essere li per una visita guidata. E in effetti era così, la visita , da fare con abbigliamento adatto e scarpe da
trekking, preferibilmente, riguardava i laghetti che si trovano sotto la Basilica, cioè i laghetti sotterranei del tempio di Claudio. ci siamo ripromessi di andarci. Poche centinaia di  metri e arriviamo agli Oratori, per la precisione sono tre. Entriamo dalla parte opposta rispetto alla chiesa di san Gregorio al Celio, per cui ci troviamo nello spazio che fu della  biblioteca di Papa Agapito I°. Il primo che vediamo è quello di Sant'Andrea. Al suo interno troviamo opere di Guido Reni, Domenichino e di Giovanni Lanfranco. La sua struttura è dovuta è dovuta ai lavori iniziati  dal cardinale Cesare Baronio e terminati dal cardinale Scipione Borghese. Si narra che l'abate del monastero , di ritorno da un viaggio a Costantinopoli, portò con se una reliquia dell'apostolo Andrea e per questo motivo ebbe dedicato l'oratorio. Riveste molta importanza il soffitto a cassettoni, nel quale è ben visibile lo stemma della Famiglia Borghese .Il secondo oratorio che visitiamo è quello di Santa Silvia ed è posto alla sinistra di quello di Sant'Andrea. Silvia
 era la madre di San Gregorio Magno. Anche qui troviamo lo stemma della famiglia Borghese, sempre su copertura di legno intagliato. Ci sono affreschi di Guido Reni e Sisto Badalocchio. Sopra l'altare troviamo la statua di Santa Silvia e ci sono anche delle vetrate  che rendono  più luminoso l'ambiente. All'interno è presente l'opera De Secunda Pietate , che nelle intenzioni dell'autore,  Danilo Mauro Malatesta, intende ispirare un tenero ribaltamento della sacralità, con il Cristo risorto che tiene tra la braccia Maria, che rappresenta il simbolo perfetto di un'umanità fragile. Ed il tutto è  distribuito in nove lastre di vetro. Inoltre troviamo un'immagine della Secunda  Pietate che l'artista ha portato ad Odessa e la stessa è stata firmata dagli abitanti della città. Il terzo e ultimo oratorio che visitiamo è quello di Santa Barbara, anch'esso restaurato a cura del cardinale Cesare Baronio. All'interno troviamo la statua di san Gregorio Magno  benedicente. Al centro troviamo una lastra di marmo che poggia su sostegni anch'essi marmorei, che serviva a Santa Silvia e Gregorio per distribuire il pane ai poveri. Si narra che un giorno la tavola fosse composta da dodici invitati, ma all'improvviso se ne aggiunse un tredicesimo, era un angelo. In ricordo di quanto accaduto, nel XV secolo fu incisa questa frase in latino : Bis senos hic Gregorius pascebat egentes / angelus et decimus tertius accubuit (qui San Gregorio nutriva i poveri/ e un angelo sedette come tredicesimo). All'interno troviamo affreschi di Antonio Viviani da Urbino. Gli oratori sono aperti il sabato e la domenica dalle 09.30 alle 12.30. Dire di andarli a vedere è poco, trasudano storia e passione. 


lunedì 23 settembre 2024

Ristorante "L'Altra Guancia" - Via Pietro Giannone 24 - 00195 - Roma - Italia


 

Alla fine siamo arrivati a 32 anni di matrimonio. Il tempo brutto non permette gite fuori porta, così restiamo a casa, a Roma. Mi metto alla ricerca di un posticino che ci sappia sorprendere e che faccia in modo che questa serata sia perfetta, nonostante la pioggia incessante. La scelta è stata più che azzeccata. Arriviamo in perfetto orario, ore 20.30. La zona la conosco molto bene, ci ho lavorato per molti anni. ma questo locale è di recente apertura, ha circa un anno e mezzo di vita. L'interno è soft, pieno di armonia e eleganza. L'arredo è scrupoloso ma non invasivo, nulla di pesante. Ci accomodiamo al nostro tavolo e subito ci viene portato il menù e l'acqua. Purtroppo stasera non c'è la coda di vitello alla cacciatora, sicuramente la proverò la prossima volta, perché  ci sarà una prossima volta. La cucina romana é la base di partenza dello chef, ma poi la rivisita a modo suo, con grandi risultati.
Come , per esempio i tacos alla romana,  ripieni con coda alla vaccinara, cicoria ripassata, ecc. Questa è stata la scelta di Jacopo. Io ho optato per i nostri pentolini, che sono  un assaggio di tre sapori differenti, a scelta dello chef. L'altra sera in uno c'era la pappa al pomodoro, con uovo e tartufo, in un altro fagioli con le cotiche e nel terzo la mozzarella in carrozza. Carla è andata sulla misticanza con gamberoni al vapore e lamponi, vinegrette  di aceto rosso  di Jerez. Per brindare tutti insieme abbiamo preso un Rosè dei Frati. Il tutto accompagnato da un cestino di pani particolari  preparati dallo chef. L'acustica è ottima, si può interloquire con facilità. Jacopo per secondo va sulla guancia con coulis di datterini al profumo di origano e scamorza affumicata. L'ho assaggiata e dire che era eccellente è dir poco. Alla fine il piatto è stato tirato a lucido, la scarpetta fatta da Jacopo è stata perfetta. 
Noi  invece abbiamo scelto un  assaggio dei primi di mare, molto buoni. la serata doveva essere chiusa alla grande e così è stato. Un tiramisù semplicemente spettacolare.  Quando siamo andati via abbiamo fatto i complimenti per tutta la cena, ma in particolare per questo dolce. Chi ci ha servito è stato veramente molto simpatico e professionale. Insomma una gran bella squadra abbiamo trovato qui a "L'altra Guancia". Il Canevaro e L'Altra Guancia, parlano di sapori, ospitalità e tanta buona cucina. Cosa non semplice nel proliferare di ristoranti e luoghi indicati come il tempio del buon bere e del buon mangiare. Le piccole attenzioni fanno talvolta la differenza e qui ce ne sono parecchie. Per esempio i pannelli fono assorbenti sono di grandissima utilità nello svolgimento positivo della serata. 

giovedì 12 settembre 2024

La Francia 2024 - Marsiglia e dintorni

E tutto ha inizio a Febbraio 2024, quando con mezz'ora, cronometrata, Francesca ed il sottoscritto, hanno prenotato voli e alberghi, per la vacanza  estiva del 2024. Il 17 Agosto alle ore 5.45 siamo a Fiumicino, con la novità dell'imbarco bagagli fatto direttamente da chi parte. Piccola colazione, Franchino che cerca un profumo nel duty free e Carla che compra cioccolatini pagandoli a peso d'oro. Imbarco molto tranquillo, in quanto nei biglietti prenotati c'era imbarco bagaglio di 20 kg cadauno e posto prenotato. Volo molto tranquillo verso Marsiglia, io e Carla abbiamo visto sul cellulare una puntata di una serie scaricata da Netflix  e arrivo in orario. Prendiamo i bagagli e ci
dirigiamo verso il Terminal  per il ritiro della macchina a noleggio. Fortunatamente arriviamo poco prima di un numeroso gruppo di vacanzieri. Aspettiamo una trentina di minuti e alla fine ci viene consegnata una Renault Australe. Macchina spaziosa ma con bagagliaio non molto capiente. Vabbè alla fine facciamo entrare tuti i bagagli. Con molta calma ci immergiamo nel caotico traffico di Marsiglia. Avevo letto ciò  ma viverlo è differente, nonostante l'abitudine a Roma. Arriviamo al nostro appartamento, che ha un parcheggio privato e coperto, molto complicato da usufruire, infatti dal giorno dopo, abbiamo parcheggiato sempre in strada. Appartamento spazioso, luminoso e con due
bagni. No aspetta. Due bagni con lavandino e doccia. Il water, come in molte abitazioni francesi, si trova in un minuscolo loculo, senza finestra. Potete immaginare la difficoltà per quasi tutti nell'espletare le proprie funzioni fisiologiche, poi c'è chi si chiude più e chi meno. Si avvicina l'ora di pranzo, c'è qualche difficoltà a trovare un locale aperto, dato che non siamo proprio in centro ed è un sabato di agosto. Alla fine troviamo aperto la Brasserie Le Terminus, piccolo avamposto di tifosi del Marsiglia. Dentro ci sono foto e gagliardetti vari. Si mangia e si spende il giusto. Piccolo riposino per riprendersi dalla sveglia e poi si va alla scoperta di Marsiglia. Arriviamo alla fermata della metropolitana e dopo aver fatto un pò di casino con i biglietti, entriamo in metro, che non contempla l'aria condizionata e prendiamo direzione Porto Vecchio. Dire che la situazione è caotica è dire poco.
Ci dirigiamo versoL'Ombriere de Norman Foster. E qui sotto, oltre ad una piccola manifestazione pro Palestina, assistiamo quasi ad una rissa tra ragazze che cercavano di accaparrarsi una giovane donna che voleva fare le treccine. Tante urla ma alla fine predominano solo quelle. Iniziamo la nostra escursione di Marsiglia dal suo centro storico, dai suoi negozietti di sapone e di lavanda. Dalle sue scalinate e dal caldo che non ci lascia. Poi scopri dei piccoli angoli, in cui trovi un paio di locali e tanta gente che sorseggia bibite e aperitivi, anche analcolici, come quello che abbiamo preso noi, per la voglia di dissetarci. Franco che ogni tanto te lo perdi, perchè fotografa anche quello che non si vede. Per cena, dato che è la prima sera, abbiamo prenotato in zona docks . Ma prima di arrivare qui, ci fermiamo alla Cattedrale di Marsiglia, neobizantina dell'Ottocento con all'interno opulenti affreschi, mosaici e marmi. Ma l'esterno risulta molto più interessante e ottimo per le fotografie. Ne ho fatta una a Carla molto bella ed è finita sul suo profilo  di whatsapp. Arriviamo al centro commerciale Le Docks Village. La sua riqualificazione è molto interessante, al suo interno ci sono installazioni originali e raffinate. I negozi all'interno, oltre ad una palestra, rendono questo spazio unico nel suo genere nella città. Il nostro ristorante si trova li e si chiama Le comptoir des docks. Cena praticamente al buoi e con le zanzare che cercavano di banchettare con i nostri corpi. Al buio, perchè eravamo all'esterno e la luce era quella della illuminazione pubblica, ma quella sera  non era funzionante. Conto molto interessante grazie a The Fork, qui in Francia va alla grande. Alla fine abbiamo speso 15 euro a testa compreso vino in bottiglia. Cena normale, nei sapori nulla di eclatante. Con calma torniamo verso la nostra abitazione  dopo aver  percorso circa 16 chilometri. 
Mattina di domenica 18 agosto, dopo aver penato un pò per trovare dove fare colazione, facciamo uscire , con non poca fatica, la macchina dal parcheggio e ci dirigiamo verso la
Basilica di Notre Dame de la Garde. Lo spettacolo, arrivati in cima, è veramente interessante. L'isola d'If, dove si trovava la prigione del Conte di Montecristo,  è davanti a noi. Il vento si sente in tutta la sua forza, cosi decidiamo di scendere e dirigersi verso Aix-en-Provence. In circa 60 minuti arriviamo in questa deliziosa cittadina. Optiamo per un parcheggio coperto e custodito. La passeggiata tra queste strade è molto bella. Carla effettua  un acquisto veramente interessante, una stampa che evidenzia il fatto che, sul water sono ammessi tutti culi, compresi quelli di cani e  gatti.  I piccoli vicoli incantano gli occhi. E' domenica, c'è un bel mercato con prodotti locali in un viale pedonale. E' quasi ora di pranzo, ci sono parecchi locali, ma quasi tutti turistici, nessuno cattura la nostra attenzione. Alla fine scegliamo Chez Laurette, forse uno dei posti meno attraenti di tutta la vacanza.  La giornata è calda e cosi alla fine
decidiamo di andare a visitare il Museo Granet, il quale al suo interno ha un giardino molto fresco  e un ottimo caffè espresso delle macchinette. Come appendice alla struttura principale, c'è l'Antica Cappella dei Penitenti Bianchi, ove sono esposte opere di Monet, Picasso, Van Gogh, Dufy e De Stael. Luogo fantastico con delle opere bellissime. Qui Franco ha opposto una sterile resistenza alla ragazza che lo ha obbligato a mettere lo zaino davanti al corpo e non sulle spalle come d'abitudine. Rientro a Marsiglia con un pò di traffico, dopotutto è domenica e i francesi tornano a casa. Per la cena ci organizziamo un mega apericena, molto sostanzioso.  E dato che avevamo voglia di pizza, prendiamo due margherita da Au Vieux Pizzaiolo, che si trova a pochi metri dal nostro appartamento. Oggi abbiamo camminato per circa 13 chilometri 

Lunedi 19 agosto, il mattino è sempre dedicato alla ricerca di un luogo per la colazione. Grazie ad un gentile signore, che ci aveva visto in difficoltà nel trovare un locale aperto, riusciamo a trovare la Boulangerie Patisserie "Pain & Miel Artisan". Non

ci ha particolarmente soddisfatto, non solo per la presenza dei piccioni, ma anche per una qualità non eccelsa. Oggi la destinazione è Cassis, nel Parc National de Calanques. Dopo aver trovato posto nel parcheggio, iniziamo la nostra camminata verso il mare. Perchè alla fine di questo si tratta e tutta la giornata sarà incentrata su questo. Il trekking per arrivare alla spiaggia è impegnativo. Fortunatamente abbiamo scarpe che sono utili alla causa, anche se non sono propriamente adatte al percorso. Arrivati  alla Calanques de Port Pin, trovare un piccolo pezzo disponibile è stato alquanto complicato. L'acqua era veramente fredda, ma nonostante questo, i professionisti, dopo vare valutato l'impatto della salinità dell'acqua del mare , sui loro corpi, hanno deciso di tuffarsi. Francesca ed io, abbiamo ammirato cotanto ardore e coraggio e dal nostro punto di osservazione,  con ammirazione, li abbiamo guardati. Il ritorno al parcheggio, è  stato più difficoltoso dell'andata, il mare ci distrugge fisicamente. Per pranzo ci siamo fermati al punto di ristoro, che si trova all'entrata del Parc e abbiamo
preso da bere e un gelato. E che fai sei qui e non vai sulla spiaggia di Cassis? Dove per mettere un asciugamano in terra , devi saper lottare come un leone? Alla fine ne usciamo vincenti. Acqua del mare gelida e neanche invitante più di tanto. Maccarese in alcuni giorni è molto più bella. Dopo un'ora e mezza Francesca da segni di cedimento, ed io con lei. Ci fermiamo in un piccolo locale con tavoli al fresco e tra una orangina e un caffè espresso, ci riprendiamo un pochino dalla calura. La serata culinaria è dedicata ad uno dei piatti tipici di Marsiglia, cioè la Bouillabaisse, la zuppa di pesce. E il posto dove andarla a degustare è L'Inattendu, che si trova a Rue de la Paix, una delle zone che sono state rimesse a nuovo, nonostante si trovi a pochi passi dal Porto. E nonostante questo, Francesca ha paura lo stesso che le vogliano fare le treccine.  Veramente buona, anche se il prezzo , 41 euro, è elevato. E' un piatto unico e sazia abbastanza. Ci abbiamo abbinato un Cuvee St Laurent Ventoux, della casa vinicola Chateau Cedrus. Una gran bella scoperta. E non bisogna dimenticare la gentilezza della ragazza
che ci ha servito, che alla fine, nonostante fossimo arrivati con un pò di ritardo e la prenotazione fosse stata cancellata, ha applicato ugualmente lo sconto del 20% come da prenotazione  con The Fork. La nostra camminata giornaliera segna 16 chilometri. Domani si cambia luogo e si va a Montpellier.

E a priori scopriremo che quella giornata sarà piena di eventi particolari, dalla multa presa in zona Stadio Marsiglia a quella che ancora deve arrivare, ma che la società di noleggio auto ha avuto la premura di notiziarci. E poi c'è il top, ma questo sarà scoperto con il prossimo articolo


Museo Cappella San Severo - Via Francesco de Sanctis 19/21 - 80134 Napoli

  Senza alcun dubbio, uno dei più bei luoghi che abbia mai visitato. E fino a non molto tempo fa, non ne ero a conoscenza. Negli ultimi temp...