venerdì 27 settembre 2024

La Francia 2024 - Montpellier e i suoi dintorni

 Lo spostamento da Marsiglia verso Montpellier è stato pieno di imprevisti, che si possono anche chiamare con "disattenzione al codice della strada". Ma andiamo con ordine. Martedi 20 Agosto, prima di partire da Marsiglia direzione Montpellier, perlustriamo per l'ultima volta la città, prendendo il tram, perché io dovevo acquistare la tazza da Starbucks. La fortuna ha voluto che in offerta ci fosse sia quella di Marsiglia che quella di Montpellier. Però prima di dirigersi verso il capoluogo della regione Languedoc-Roussilon, sosta d'obbligo per acquisti presso lo store ufficiale del Marsiglia calcio. Dato che la macchina era con le valigie e altre cose in evidenza, decidiamo di darci il cambio per non lasciare l'auto incustodita, per cui siamo andati due per volta. Ma non avevamo realizzato di essere in una zona  a tariffazione , cosi appena rientrati in Italia, è arrivata la multa. Importo della stessa abbastanza esiguo, cioè 12,60 euro. Purtroppo 35 se li è presi la società di noleggio Enterprise, per  la pratica burocratica. Finalmente si parte, la nostra tappa intermedia è Aigues-Mortes, un piccolo borgo medievale che sembra un gioiello. E' circondato da una grande
cinta muraria. Quel giorno faceva un caldo incredibile, era l'ora di pranzo e la fame stava prendendo il sopravvento. Il calo glicemico di Carla era dietro l'angolo. Molti ristoranti stavano chiudendo per la pausa pomeridiana, così alla fine siamo andati al primo che ci è capitato. Solo successivamente abbiamo scoperto che su Tripadvisor era l'ultimo ristorante del luogo in classifica. Il suo nome servirà ad altri per evitarlo, cioè Les Capucins. Ancora oggi lo ricordo con dispiacere. Il borgo è veramente bello, vale la pena giralo. Ci troviamo nella regione dell'Occitania e il terreno paludoso su cui sorge, grazie ad una serie di canali, arriva fino al mar mediterraneo. Il più famoso di questi canali è Grau-du-Roi, famoso per il suo ponte mobile che permette il passaggio dei treni, ma soprattutto, per un volo carpiato con doppio avvitamento sull'asfalto da parte di Franchino (ma di questo ne parleremo in seguito).  E' questa la zona del famoso Vin de Sable, cioè vigneti che attecchiscono nel terrena sabbioso e questo da luogo ad un vino color salmone e con un gusto molto aromatico. Lo abbiamo provato, ma non ci
ha colpito particolarmente, magari non ci capiamo molto al riguardo. Riprendiamo il nostro viaggio e finalmente arriviamo alle porte di Montpellier. Navigatore alla mano, cerchiamo il nostro appartamento che si trova a  8 Rue de Chapeau Rouge. In pieno centro storico e con nessuna possibilità di arrivare in macchina per scaricare i bagagli. E qui succede qualcosa di imprevisto. Mentre cercavamo il nostro indirizzo, la polizia a causa di un problema con un mezzo rimasto in mezzo alla strada,  ci intima di immetterci in una strada percorsa  solo da tram. Appena ci immettiamo ci viene incontro una persona e ci dice che li non si può passare, subito dopo un'altra ci dice di fermarci, perché più avanti c'è una buca fatta appositamente per evitare il passaggio delle auto. Nella nostra direzione  arriva il tram, ci spostiamo nella corsia opposta e ne arriva un altro. Attimi di panico, ma la freddezza di Franchino ha permesso a tutti noi di uscire indenni da questa spiacevole situazione. Con il poliziotto che continuava a dare le stesse informazioni  stradali sbagliate  anche ad altri. Dopo un pò di peripezie arriviamo al nostro appartamento Le Petit Corum HH, che si trova proprio nei pressi del centro congressi omonimo. Esperienza più che negativa, basta leggere la
recensione che ho lasciato su Booking. La sera la passiamo nei vicoli della città, piena di giovani e a volte ci sentiamo quasi fuori luogo, siamo i famosi boomer. Ceniamo presso Chex Valou Le Souris Dansant. Niente di che, non lascia in noi la voglia di tornare anche nella sere successive. Il giorno successivo ci aspettano Sete e Bouzigues, per la nostra mangiata di ostriche. Ricca colazione presso Station Sucree, cappuccino in tazze enormi e pasticceria molto interessante. Piccola passeggiata per Montpellier, passaggio all'ente del turismo e poi via verso mete molto interessanti. Sete è la prima, località nota , soprattutto, per la sua Tielle. Che altro non è che la famosa tiella di Gaeta, rivisitata. Tiella che arrivò nei primi anni trenta da quelle parti, grazie all'emigrazione di pescatori di Gaeta in quel luogo. Oggi è facile mangiarla, come

abbiamo fatto noi, nel mercato Les Halles Centrales. E' molto buona e ed è veramente molto simile alla tiella originale. Ma andiamo con ordine, perché nel tentativo di parcheggiare la macchina nel parcheggio adiacente la cittadina, abbiamo avuto un piccolo diverbio con un energumeno di nazionalità francese. Vabbè una piccola digressione in lingua originale. Iniziamo a conoscere questa cittadina camminando lungo le sponde del Canal du Midì. E' detta anche la Venezia della Linguadoca. Infatti i ponti e calli la rendono abbastanza simile. Un giro per il quartiere Haut è d'obbligo, prima di arrivare al Les Halles. Qui, grazie alla perseveranza di Franco, abbiamo alla fine trovato un tavolino per quattro. La sua tattica consiste nel mettere pressione a coloro che rimangono seduti al tavolo dopo aver finito di consumare il pasto. E' quasi sempre vincente. Abbiamo fatto una discreta  mangiata di ostriche, tielle e altre prelibatezze, accompagnate da un calice di bianco. Il pomeriggio prosegue la visita  presso il quartiere de la Ponte Courte, un piccolo angolo di pescatori e gatti, anche se alla fine

non ce ne sono molti di gatti. Però ci sono alcuni scorci che sono da cartolina. Sete è anche murales, ce ne sono  tanti,  di tutte le misure e che evocano storie e culture diverse. Ma ora il nostro sguardo è  soprattutto rivolto verso Bouzigues e le sue ostriche. Nei nostri ricordi avevamo Cancale, viaggio del 2022. Qui è un pò diverso, non ci sono le capanne o i piccoli produttori che ti fanno accomodare e degustare. Comunque ci accomodiamo da Chez La Tchepe. Prendiamo 24 ostriche, Francesca ne assaggia un paio, il resto sono per Franco e per il sottoscritto. Carla neanche le vuole vedere. Buone, molto più salate di quelle mangiate al mercato a pranzo. Infatti il burro e il limone sono serviti per ammorbidire il sapore. Insomma buone, ma quelle del 2022 in Bretagna più buone. La sera cena leggera, infatti abbiamo preso le crepes, in un locale molto carino a Montpellier, si chiama Froment & Sarrasin Creperie. Sicuramente da pubblicizzare. Anche oggi siamo sui 18 chilometri, ma ormai non ci facciamo più caso. E domani, dopo una notte con materasso portato dal piano superiore al salone per il troppo caldo, ci dirigiamo verso la spiaggia dell'Espiguette e Le Grau Du Roi . La colazione la facciamo al Cafè de la Vieille Porte, che
si trova presso una delle porte della città. Colazione molto semplice, ma con un caffè bevibile. E poi hanno i loro croissant... Si parte per la nostra giornata di mare verso La Plage dell'Espiguette. Prima però facciamo una piccola sosta a Le Grau du Roi, per prendere qualcosa per pranzo e fare rifornimento. Nel frattempo noi maschietti ci prendiamo un caffè  presso La Brasserie Midi Cafè. Torneremo qui nel pomeriggio. Con la macchina arriviamo nei pressi del Faro dell'Espiguette e qui c'è un parcheggio a pagamento, mi sembra che si paghi 8 euro per tutto il giorno. Con una breve passeggiata attraverso le dune  si arriva a La Plage. Arrivati c'è un piccolo chiosco che affitta anche lettini, ma noi siamo duri e puri  e preferiamo stare con i teli sulla sabbia, perché ci piace soffrire (vero Francesca???). Il mare non è nulla di che, però questa immensa distesa di dune a perdita d'occhio, è semplicemente stupenda. Arrivando in spiaggia, sul lato sinistro dopo un pò si incontra la zona nudisti, noi siamo andati a destra. Poi qualcuno ha deciso di fare una passeggiata a sinistra, ma Franco ed io siamo rimasti a controllare le borse. Finito il periodo in spiaggia, con una certa solerzia ci dirigiamo verso Le Grau. Trovato parcheggio e, mentre con Francesca ero intento ad inserire le monetine nel parcometro, vediamo alle nostre spalle, con la coda dell'occhio, un tuffo carpiato con doppio avvitamento e salto mortale di Franchino, che cade con una certa agilità sul marciapiede. Si rialza prontamente e con fare guascone aggiunge "Tuttapposto!". Un rapido giro per la cittadina, poi ci fermiamo a fare la spesa perché stasera abbiamo deciso di cenare a casa. Un congruo e sostanzioso apericena, di quelli molto importanti. Per l'occasione abbiamo comprato anche un Armagnac. Rientrati a Montpellier ci immergiamo nei vicoli della città, in tutta la sua allegria e gioventù. Domani si va in direzione Narbonne. Ma quello è un altro capitolo di questo stupendo viaggio.

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