martedì 22 ottobre 2024

Libere X Costituzione - Le 21 donne che hanno fatto l'Italia

Mi piace leggere, anche se vado molto a periodi. Per esempio questo è un periodo positivo e proprio dell'ultimo libro che ho finito di leggere, vi voglio parlare. Ricordo che ero in macchina, era un sabato mattina e stavo ascoltando Radiodue. Ad un certo punto la mia attenzione viene catturata dalle parole del conduttore, Saverio Raimondo, il quale intrattiene una piacevole conversazione con Benedetta Tobagi. Della Tobagi mi piacciono molto i suoi podcast. Ma torniamo a quel sabato mattina, in cui ho deciso di acquistare questo libro, edito da Salani Editore.  Carla prontamente scrive sul cellulare il titolo. Arrivato a casa lo acquisto su Bookdealer, il primo store italiano di piccole librerie indipendenti. Il 2 Giugno 1946, le donne, per la prima volta e gli uomini dell'Italia provata dalla guerra, furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. Ma scegliere anche coloro che avrebbero fatto parte dell'Assemblea Costituente. Alla fine furono 21 le donne elette, su un totale di 556 membri. Le donne portarono avanti le loro ragioni con grande perseveranza. Si vedevano tante di loro, in fila ai seggi per poter esprimere il proprio voto. Ma anche per  avere l'opportunità che alcune di loro venissero elette. Potrebbero sembrare un numero minuscolo 21, ma in realtà quel numero era la base costituzionale che avrebbe garantito maggiore parità tra donne e uomini. Ancora ce ne è  da fare di strada , ma le nuove generazioni danno fiducia. Di questo gruppetto di antifasciste, nove erano del partito comunista, nove della democrazia cristiana, due del partito socialista e una del movimento dell'Uomo Qualunque. E anche se erano di idee distanti fra loro, non permisero che queste potessero esser di intralcio per poter affermare i diritti delle donne e  giuste leggi. All'interno dell'Assemblea Costituente, fu istituita la Commissione dei Settantacinque, che aveva la responsabilità di scrivere gli articoli della Costituzione, che poi sarebbero stati esaminati in seduta plenaria in aula. Di questa commissione, fecero parte cinque donne, le cosiddette Madri Costituenti. La Costituzione fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata il 27 dicembre 1947, dal Capo provvisorio dello Stato. Le 21 donne, in ordine alfabetico erano: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Anna Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angela Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio. Alcuni di questi cognomi, sono noti, altri meno. Ma il loro senso dello Stato, fu sempre paritario tra loro e permette, a tutti noi, ancora di poter lottare per un mondo migliore. Parlare di tutte loro è impossibile, però ce ne sono un paio che hanno avuto su di me  un impatto empatico maggiore, anche se  tutte loro hanno sempre combattuto contro ingiustizia, paura e ignoranza. Si tratta Elettra Pollastrini e Vittoria Titomanlio. La prima iscritta al partito comunista , la seconda alla democrazia cristiana. La prima nacque  e mori a Rieti, ma la sua fu una vita in giro per l'Europa, sempre nel segno della lotta al fascismo. Dopo essere stata nella resistenza romana, passò venti mesi nel carcere di Aichach, uno dei peggiori della Baviera. Dopo essere stata eletta per due legislature, andò in Ungheria a lavorare a Radio Budapest. Vittoria Titomanlio nel 1932 si iscrisse alla gioventù femminile di Azione Cattolica. Il regime fascista portò la futura deputata all'uscita definitiva dalle logiche di quella dittatura. Dopo la caduta del regime, nel 1943, entrò a far parte del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana. Per quattro legislature fu eletta in Parlamento, ma rimase impressa la sua persona per l'episodio tra Oscar Luigi Scalfaro e Edith Mingoni Thoussan, la quale, dopo un alterco con il futuro Presidente della Repubblica, ricevette proprio dalla Titomanlio, l'insulto di fascista. Il ringraziamento va a coloro che hanno scritto questo libro, cioè Valeria de Cubellis, Margherita Madeo e Serena Riglietti.

Nessun commento:

Posta un commento

Museo Cappella San Severo - Via Francesco de Sanctis 19/21 - 80134 Napoli

  Senza alcun dubbio, uno dei più bei luoghi che abbia mai visitato. E fino a non molto tempo fa, non ne ero a conoscenza. Negli ultimi temp...