Mi piace leggere, anche se vado molto a periodi. Per esempio questo è un periodo positivo e proprio dell'ultimo libro che ho finito di leggere, vi voglio parlare. Ricordo che ero in macchina, era un sabato mattina e stavo ascoltando Radiodue. Ad un certo punto la mia attenzione viene catturata dalle parole del conduttore, Saverio Raimondo, il quale intrattiene una piacevole conversazione con Benedetta Tobagi. Della Tobagi mi piacciono molto i suoi podcast. Ma torniamo a quel sabato mattina, in cui ho deciso di acquistare questo libro, edito da Salani Editore. Carla prontamente scrive sul cellulare il titolo. Arrivato a casa lo acquisto su Bookdealer, il primo store italiano di piccole librerie indipendenti. Il 2 Giugno 1946, le donne, per la prima volta e gli uomini dell'Italia provata dalla guerra, furono chiamati a scegliere tra Repubblica e Monarchia. Ma scegliere anche coloro che avrebbero fatto parte dell'Assemblea Costituente. Alla fine furono 21 le donne elette, su un totale di 556 membri. Le donne portarono avanti le loro ragioni con grande perseveranza. Si vedevano tante di loro, in fila ai seggi per poter esprimere il proprio voto. Ma anche per avere l'opportunità che alcune di loro venissero elette. Potrebbero sembrare un numero minuscolo 21, ma in realtà quel numero era la base costituzionale che avrebbe garantito maggiore parità tra donne e uomini. Ancora ce ne è da fare di strada , ma le nuove generazioni danno fiducia. Di questo gruppetto di antifasciste, nove erano del partito comunista, nove della democrazia cristiana, due del partito socialista e una del movimento dell'Uomo Qualunque. E anche se erano di idee distanti fra loro, non permisero che queste potessero esser di intralcio per poter affermare i diritti delle donne e giuste leggi. All'interno dell'Assemblea Costituente, fu istituita la Commissione dei Settantacinque, che aveva la responsabilità di scrivere gli articoli della Costituzione, che poi sarebbero stati esaminati in seduta plenaria in aula. Di questa commissione, fecero parte cinque donne, le cosiddette Madri Costituenti. La Costituzione fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata il 27 dicembre 1947, dal Capo provvisorio dello Stato. Le 21 donne, in ordine alfabetico erano: Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter, Filomena Delli Castelli, Maria Federici, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Anna Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angela Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio. Alcuni di questi cognomi, sono noti, altri meno. Ma il loro senso dello Stato, fu sempre paritario tra loro e permette, a tutti noi, ancora di poter lottare per un mondo migliore. Parlare di tutte loro è impossibile, però ce ne sono un paio che hanno avuto su di me un impatto empatico maggiore, anche se tutte loro hanno sempre combattuto contro ingiustizia, paura e ignoranza. Si tratta Elettra Pollastrini e Vittoria Titomanlio. La prima iscritta al partito comunista , la seconda alla democrazia cristiana. La prima nacque e mori a Rieti, ma la sua fu una vita in giro per l'Europa, sempre nel segno della lotta al fascismo. Dopo essere stata nella resistenza romana, passò venti mesi nel carcere di Aichach, uno dei peggiori della Baviera. Dopo essere stata eletta per due legislature, andò in Ungheria a lavorare a Radio Budapest. Vittoria Titomanlio nel 1932 si iscrisse alla gioventù femminile di Azione Cattolica. Il regime fascista portò la futura deputata all'uscita definitiva dalle logiche di quella dittatura. Dopo la caduta del regime, nel 1943, entrò a far parte del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana. Per quattro legislature fu eletta in Parlamento, ma rimase impressa la sua persona per l'episodio tra Oscar Luigi Scalfaro e Edith Mingoni Thoussan, la quale, dopo un alterco con il futuro Presidente della Repubblica, ricevette proprio dalla Titomanlio, l'insulto di fascista. Il ringraziamento va a coloro che hanno scritto questo libro, cioè Valeria de Cubellis, Margherita Madeo e Serena Riglietti.
martedì 22 ottobre 2024
lunedì 14 ottobre 2024
La Francia 2024 - Narbonne Carcassone e dintorni
Sveglia e colazione, poi continua la nostra visita a Montpellier. Ci addentriamo per le vie della città ancora addormentata, è ancora più bella. Arriviamo alla Facoltà di Medicina dell'Università di Montpellier, che si trova al civico n.2 dell'Ecole de Medecine. E' una antica abbazia, posta nelle immediate vicinanze della Cattedrale di Saint Pierre. E dal 1795 ospita gli studenti e attualmente è la più antica facoltà di medicina nel mondo. Dopo esserci fermati per un caffè, ci immergiamo nella bellezza della Cattedrale e torniamo nel nostro appartamento in quanto il check out incombe. Bagagli e affini in spalla, arriviamo dove è parcheggiata la nostra auto. Visto l'orario non tardo, ci rechiamo presso un centro commerciale perché Carla aveva bisogno di un farmaco per un dolore alla schiena.
Inoltrandoci verso il lato opposto da dove eravamo entrati, visto che era quasi l'ora di pranzo, vediamo un ristorante greco, Restaurant Isabella. Un pò problematico trovare un tavolo per quattro all'esterno, ma alla fine ci riusciamo. Anche oggi la temperatura è elevata. Al cibo greco non diciamo mai di no. La Grecia è la nostra passione. Mangiato bene, andiamo a prendere la macchina per arrivare a Narbonne. Sembra facile a dirsi, ma complicata e comica nel dar farsi. In breve, usciamo dal parcheggio del centro commerciale e, seguendo le indicazioni fornite dal nostro navigatore, entriamo in un dedalo di strade, che ci fanno entrare in una zona pedonale. Succede che inavvertitamente ci troviamo rinchiusi in una zona dalla quale sembrava che non si potesse uscire, in quanto si erano rialzati i paletti che impedivano sia l'entrata che l'uscita delle automobili. Attimi di panico, chiediamo informazioni su come poter poter uscire al personale di un albergo che era li, ma senza avere risposte incoraggianti. Dopo un pò, esce un ragazzo dallo stesso albergo citato in precedenza e, con due semplici parole, ci ha fatto capire che bastava avvicinarsi ai paletti e gli stessi si sarebbero abbassati. Miracolo, era proprio vero. A questo punto, Narbonne era ancora più vicina. Con circa un'ora di viaggio, arriviamo alla nostra albergo, Appart-Hotel Zenitude. Direi la migliore
sistemazione di tutto il viaggio. Breve riposino e poi iniziamo a scoprire la cittadina. In molte parti della città, si trovano manifesti che ricordano la rivolta di vignaioli del 19 e 20 giugno 1907. I giardini comunali di Narbonne, ospitano delle opere facenti parte della mostra In arte Veritas, del maestro Zareski. Una grande festa c'era in quei giorni, esattamente il Festival Barques en scene. Noi abbiamo assistito alla parata del Microcosmo ad opera della compagnia Planete Vapeur. Per la cena ci siamo spostati un pò dal cuore del festival e abbiamo cenato da O Si Press...., dove alla richiesta di una Magret de Canard al sangue, il ragazzo che ci stava servendo ha avuto un sussulto di dolore. Cosi abbiamo optato per la cottura media. Domani ci aspetta ancora Narbonne e poi Beziers con i suoi canali. Letto comodissimo, il migliore del viaggio. Dopo la
colazione, riprende la nostra visita di Narbonne. La Cattedrale di San Just e Saint Pasteur , che domina la città con le sue volte alte circa 40 metri, come tante altre chiese è incompiuta. Nello specifico ci fù un rifiuto da parte dei Consoli di distruggere i bastioni per continuare la costruzione. Il Palais Neuf o anche meglio conosciuto come il Palazzo degli Arcivescovi, è certamente l'attrazione di punta della città. E' un complesso che al suo interno racchiude un complesso architettonico religioso, civile e militare. ospita anche delle collezioni di arte. dopo esserci persi nelle stradine e nei colori di questo piccolo centro, ci avviciniamo al mercato cioè al Les Halles de Narbonne. Al suo interno si assapora il senso del calore di questa gente, un aperitivo qui è una sosta obbligata. E' possibile anche mangiare, ma noi
abbiamo optato per una soluzione all'aperto, vista la temperatura gradevole. E allora ci sediamo da Chez Marius e la scelta è stata ripagata alla grande. Breve riposino e poi andiamo in direzione Beziers, precisamente verso le Chuse di Fonseranes, dichiarate patrimonio dell'Unesco, insieme al Canal du Midi che le ospita. Le stesse permettono di superare un dislivello di circa 25 metri. Il centro storico di Beziers è un piccolo gioiello, ma soprattutto la città è ricordata per aver dato i natali a Pierre-Paul Riquet, colui che ha permesso di coronare un sogno, cioè di navigare tramite il Canal du Midi, da Sete a Tolosa. Molto bella la Cattedrale di Saint-Nazaire et Saint -Celse, la quale con la sua imponenza veglia sulla città. Il meteo non è dei migliori, ma riusciamo ugualmente a cenare all'aperto presso Le Petit Marais. Devo dire tanta gentilezza e buon cibo. Per
tornare nel parcheggio a riprendere la macchina ci siamo bagnati abbastanza, ma tornati in albergo ci siamo fatti un goccio di Armagnac e tutto è andato bene. Domani ultimo giro qui e poi direzione Carcassone. Ci muoviamo per la colazione con la città ancora un pò addormentata. Ripasso in albergo e poi via verso Carcassone. In realtà, abbiamo una tappa intermedia. Un piccolo paese sulla costa, cioè Gruissan, una vera e propria scoperta. Nonostante il vento molto forte, non mancano i turisti. La passeggiata è piacevole. Soprattutto per la presenza di fenicotteri nel grande lago salato prospiciente la cittadina. Compriamo un bel sacchetto di olive, anzi due, verdi e nere. Molto buone. Però servono solamente per non arrivare affamati per il pranzo. E cosi alle 12.30 ci accomodiamo al ristorante Le Joffre. Ottima qualità del cibo, nello specifico vari tipi di insalate. Ottima la birra, la Occicana. Una marca a me sconosciuta, infatti è tipica di questi posti. Devo dire che i Franchetti hanno gradito molto questo tipo di birra. Finito il pranzo, prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso la località Gruissan Plage. La particolarità di questa zona, è che le case sono palafitte. Tutte colorate e ben tenute. In pratica è un quartiere composta da circa 1300 palafitte. La spiaggia è molto grande e lunga. Non ci sono stabilimenti, ma solo una cabanon per l'eventuale soccorso in mare. E all'ingresso si trova una cabanon in miniatura, che serve per lo scambio dei libri offerti da chi e per chi si reca in spiaggia. Breve passeggiata e poi partenza verso la destinazione originaria, cioè Carcassone, che nel 1997 è stata dichiarata Patrimonio dell'Unesco ed è il secondo sito turistico più visitato in Francia dopo Le Mont Saint Michel. In breve tempo arriviamo alla dimora prenotata, soluzione molto comoda per visitare la città.
Siamo nelle immediate vicinanze di una delle porte principali. Appena arriviamo sentiamo parecchio frastuono, ci sono dei giochi all'interno delle mura. Senza pensarci troppo decidiamo di visitare subito Carcassone, ma in realtà il tutto è stato studiato per visitarla al mattino presto, quando non c'è l'invasione dei turisti. E infatti di pomeriggio è stato abbastanza complicato potersi muovere con spensieratezze e facilità per le vie affascinanti della stessa. Cosi decidiamo di
vederla il giorno successivo e di rientrare nei nostri appartamenti per un breve aperitivo prima di cena. E durante la cena, per la prima volta, abbiamo provato la cassoulet. E' stato amore a prima vista. Un piatto eccellente, devo dire non molto leggero, ma di una bontà unica. Tanto che nelle tre cene successive a questa, prenderò sempre la cassoulet. Il ristorante di questa sera, L'Oppidum by FF, è assolutamente da consigliare. Prelibatezza e ottimo cibo. Domani ci avvieremo verso l'ultima tappa di questo bellissimo viaggio, cioè Tolosa, ma prima ci godremo Carcassone nel silenzio della sua storia. E l'intuizione di Francesca è stata eccellente. Al mattino Carcassone è eccezionale. Riesce a vedere, con calma, tutto quello che avresti dovuto condividere con migliaia di persone. Entriamo dal la Porte Nairbonnaise e usciremo da la Porte d'Aude. Le torri, in tutto 52, svettano nella pace del mattino appena iniziato. La maggior parte delle attività commerciali all'interno del borgo, aprono alle 08.30. Qualche micetto fa capolino tra le viuzze del borgo. La basilica di Saint-Nazare è nota per le sue splendide vetrate. Da non perdere la splendida vista che si gode dal Ponte Vieux verso la città, soprattutto durante il tramonto potrete vedere uno spettacolo unico. Prima di prendere la direzione verso Tolosa, facciamo un breve giro per la città nuova. Pausa caffè Briocherie Arpin, nulla di particolarmente interessante a livello di papille gustative, anzi con la titolare abbastanza antipatica. Ora si che si va verso il nostro ultimo albergo, cioè The Social Hub Toulose.
mercoledì 2 ottobre 2024
Bunker di Villa Torlonia (Mussolini) - Via Nomentana 70 - 00161 - Roma
Erano anni che cercavo di poter visitare il bunker di Mussolini dentro Villa Torlonia. Dopo aver visto quello del Monte Soratte, la curiosità era veramente tanta.La fortuna ha voluto che, per la visita, avvenuta di domenica mattina, in italiano alle ore 10, fosse prevista la possibilità di poter sfruttare la Mic Card. La Mic card, è una card emessa dal Comune di Roma, al costo di 5 euro l’ano. La quale da la possibilità al possessore, di avere sconti per vari musei della Capitale. Nella specifica occasione lo sconto è stato di sei euro.Ma torniamo alla nostra visita, la quale ci ha dato la possibilità di stare al fresco per circa 50 minuti. In questo lasso di tempo sono stati rievocati i 51 bombardamenti subiti dalla città di Roma nel periodo tra Luglio 1943 e maggio 1944.La spiegazione narrazione è stata molto esaustiva. Infatti si vengono a sapere informazioni ai più sconosciute. Villa Torlonia, tra il 1929 e il 1943, fu la residenza privata di Benito Mussolini e della sua famiglia. In realtà ci sono tre strutture sotterranee, ma solamente due furono approvate da Mussolini. Le stesse si trovano sotto il Casino Nobile. Questi rifugi sono rinforzati con uno spessore di 120 cm di cemento armato. Al loro interno ci sono porte antigas e un sistema di depurazione e ricambio dell’aria. Ci troviamo a sei metri sotto il Casino Nobile.Bisogna aggiungere che il bunker, dopo l’arresto di Mussolini, fu usato dagli abitanti del quartiere. e la cosa risultò molto utile. Durante la visita, viene riproposta, grazie ad un video, la quotidianità durante i bombardamenti.E’ anche possibile rivivere, con suoni e vibrazioni, le sensazioni di un bombardamento. E la cosa è inquietante e riflessiva. Ti fa riflettere su cosa stanno provando gli abitanti dell’Ucraina e della Palestina.Per concludere, questa è una visita che vale assolutamente il costo del biglietto, anche senza la riduzione della Mic card. Poi, finita la visita, con una piccola deviazione verso il rione Prati, si può continuare la giornata con un bel pranzo presso il ristorante "L'Altra guancia". Uno spettacolo di cibo.
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