E finalmente si riesce ad andare a Sellano. Il ponte è l'attrazione che andiamo a percorrere. Con Alfredo, appena è stato inaugurato, abbiamo deciso di andare. E dopo il volo dell'angelo a Rocca Massima, siamo qui. Partenza da Roma e in poco più di due ore, arriviamo a destinazione. La giornata è calda, le bottigliette di acqua vanno alla grande. Arriviamo un pò in anticipo rispetto al nostro orario di prenotazione. Facciamo un giro per il paese, che se non fosse per il ponte, sarebbe quasi deserto. Insomma solo complimenti per chi ha avuto questa grandiosa idea. Il movimento turistico che ha alimentato è molto importante. I biglietti li abbiamo presi online, così abbiamo risparmiato cinque euro. La prima fase importante a cui sottoporsi, è quella dell'imbracatura , con annesso piccolo briefing per alcune attenzioni da avere durante la traversata. Soprattutto nell'uso del cellulare, che potrebbe far calare l'attenzione. Dopo questo, ci dirigiamo verso l'ingresso del ponte tibetano. Anche qui piccola spiegazione su come rimanere ancorati in sicurezza. Devo dire che le attenzioni al riguardo non sono mai troppe. Il primo a passare è Alfredo , il quale fa da apripista. All'inizio della traversata, l'impatto è importante. Vedere dove si deve arrivare lascia un'emozione particolare. Si deve arrivare alla frazione di Montesanto, dopo ben 517,50 metri e un dislivello di 68 metri. I passi da percorrere sono 1023 e quasi 45 minuti per percorrerlo tutto, facendo anche foto e video nei punti di sicurezza che si incontrano durante la camminata. Lo spettacolo è stupendo, con il fiume Vigi che è sotto di te. Si cammina piano piano, l'attenzione deve essere sempre massima. Quando si raggiunge l'altezza massima, cioè 175 metri, la visuale intorno a te, è da togliere il fiato a 360°. A proposito, è il ponte più alto d'Europa.
Anche a questa altezza fa caldo. Arrivati a Montesanto, ci viene tolta l'imbracatura. Dopo un rapido e sentito saluto, ci dirigiamo verso il pulmino per il ritorno, non ce la siamo sentita di tornare a Sellano a piedi. Occorrono circa dieci minuti di camminata prima di arrivare al punto di incontro con il mezzo che ci riporterà alla base. Poi ce ne vorranno altri 15 in movimento. L'esperienza è assolutamente da fare, non so se durante il fine settimana fila tutto liscio, ma ne vale comunque la pena. Sicuramente è da migliorare il servizio di trasporto per il ritorno a Sellano, gli orari non sempre vengono rispettati. E per terminare la giornata, il pranzo è stato di alto livello, dal Canevaro, in località Villamagina, a cinque minuti di auto dal ponte.
giovedì 18 luglio 2024
venerdì 12 luglio 2024
Ristorante Pizzeria " La valle del sacco" - Via Bartolomeo Bossi 4 - 00154 - Roma
E' un martedì sera romano, afoso e con aria quasi irrespirabile. Stasera si festeggia la pensione di Fabio. Mi ha detto pensaci tu a dove andare, siamo in nove. Non ci ho pensato due volte e ho prenotato per le 20.30. E' la prima volta per me, ma dopo che Carla è venuta con le sue amiche e me ne ha parlato non bene, ma di più, non ho avuto alcun dubbio. la sala è climatizzata e, nonostante la porta aperta, siamo stati alla grande. L'ambiente è allegro e giovanile. I ragazzi che ci lavorano sono veramente simpatici. Dopo tre belle bottiglie di acqua, passiamo alle ordinazioni serie, iniziando con le birre. La scelta personale è caduta su una rossa alla spina veramente buona e gradevole al palato. come antipasto, la mia scelta è caduta sui fritti. Filetto di baccalà e 'A tempurina, cioè una crocchetta in tempura di patate, cicoria e provola. Che buona . Il filetto di baccalà è giusto per due persone, per quanto è grande. I fritti sono belli chiari, sinonimo di olio cambiato regolarmente. Personalmente non ho preso il supplì, ma era veramente intrigante. Abbiamo proseguito il nostro percorso gastronomico con le pizze. Pizze basse e croccanti, insomma le belle pizze alla romana come piacciono a me. Per rispetto al fatto che è stata la mia prima volta, ho scelto la Valle del Sacco, composta da mozzarella , radicchio, provola affumicata, guanciale selezione valle del sacco e grana. Guduriosa, intrigante e eccellente al palato. Ho fatto un pò di fatica a finirla, ma solo perchè i due antipasti mi avevano saziato per bene. Ma ce ne sono altrettante buone, basta scegliere tra le due categorie, le solite pizze o le pizze gajarde. Si è poi proseguito tra caffè, qualche dolce e dei distillati. Per chiudere bene la serata, abbiamo fatto aprire un prosecco e brindato tutti insieme alla agognata pensione. In definitiva la serata è trascorsa tra risate e simpatia, anche grazie ai sapori e all'ambiente simpatico e professionale che abbiamo trovato alla Valle del Sacco.
martedì 9 luglio 2024
Ristorante Gourmet "Il Canevaro" - Località Villamagina 15 - 06030 - Sellano - Perugia
E' la nostra giornata dedicata alla scoperta del Ponte Tibetano a Sellano. Siamo in quattro, naturalmente, vista la situazione altimetrica, non sono dei nostri Franchino e Roberto.
Cico, Alfredo, Andrea e il sottoscritto, sono i valorosi che avranno il compito di attraversare il ponte. Con partenza da Roma, verso le otto, in poco più di due ore arriviamo a Sellano. Chi ha avuto l'idea del ponte, è un genio. Praticamente Sellano è finalmente conosciuta in tutta la penisola e il movimento economico creato è notevole. E' un banale giovedì di giugno, ma di persone che attraversano il ponte ce ne sono parecchie. Costo online 25 €.
L'adrenalina in circolo, fa venire fame. E' quasi ora di pranzo. Fortunatamente il ristorante è stato prenotato, Andrea si è preso questa responsabilità. Non dobbiamo fare molti chilometri per arrivare. Impieghiamo un pò più tempo del dovuto, in quanto il navigatore ci fa prendere una strada sterrata, che alla fine non è più percorribile in macchina. Torniamo su quella principale e finalmente arriviamo a dama. Parcheggiamo la macchina, neanche immaginando quello che ci stava attendendo, cioè uno di migliori pasti degli ultimi anni. Il locale è piccolo, ma molto ben arredato e, soprattutto, fresco. Mi colpisce subito, oltre all'eleganza dei tavoli apparecchiati, un lato pieno di distillati vari e tutti di livello. Il menù è molto interessante, ma non facciamo in tempo a leggerlo, in quanto ci viene offerto un aperitivo a base di bollicine rosè e degli stucchizini con la curcuma. Un inizio ottimo. Il menù ci impone una scelta, anzi due. Cosi optiamo per cestini con fiori di zucca ripieni e filanti e piatto di ricottina di capra con pesto alla menta, formaggio e biscotti al pistacchio. Un trionfo di sapori, veramente tutto buono. Però non potevamo passare ai primi piatti, senza aver assaggiato l'uovo strapazzato con il tartufo. E infatti abbiamo ottemperato a questo. Piatto semplice, ma di una bontà unica. In tutto questo non bisogna dimenticare la cantina, veramente ben fornita e grazie al consiglio del signor Tonino, abbiamo bevuto un Montefalco rosso annata 2019 della cantina Boccatone. Tanta roba pure questo. E arriviamo ai primi piatti, anche qui doppia scelta. Siamo su un classico, cioè tagliatelle alle tre farine con porcini e tartufo, poi abbiamo provato un primo particolare cioè caramelle con farina di canapa ripiene di faraona con specchio di spinaci. Un pasto veramente spettacolare. Ma ancora non è finito. La chef , la signora Roberta, mi ha fatto assaggiare un gelato al gelsomino, fatto da lei, che oso definire perfetto. La cialda con crema chantilly e fragole e le pesche, hanno concluso un pasto , che mi ha portato a dire " che era da tempo che non mangiavo così bene dall'inizio alla fine". Ho anche avuto la fortuna di assaggiare il whisky italiano Segretario di Stato. Complimenti perchè ti senti a casa, senti l'intinità del luogo e tutto questo grazie ai signori Roberta e Tonino. Tornerò sicuramente, gia ne ho parlato con chi di dovere. E la seconda volta qui, sarà migliore della prima, ne sono sicuro.
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